Mezzaroma: "Perdete la partita"
Ammissioni di Gatti e Acerbis
Milano, 29 maggio 2012
Il presidente del Siena lo avrebbe chiesto ai suoi giocatori. Mauri (in carcere) sarà sentito mercoledì alle 16. A Cremona partiti gli interrogatori: l'autotrasportatore e il portiere del Vicenza avrebbero confermato le accuse
- Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma. Ansa
Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma avrebbe chiesto
ai suoi giocatori di perdere una partita perché voleva scommettere sulla
sconfitta della sua squadra. La circostanza emerge da un'informativa
della polizia agli atti dell'inchiesta di Cremona. A chiamare in causa
Mezzaroma, gli ex giocatori della squadra Carobbio e Coppola. A fornire
quelli che inquirenti e investigatori definiscono "gravi elementi di
responsabilità" a carico del presidente del Siena, è stato Carobbio che
ha raccontato ai pm quanto gli riferì un altro ex giocatore del club, il
portiere Ferdinando Coppola. "Qualche giorno prima della partita
Siena-Varese - si legge nel verbale di Carobbio - Coppola entrò negli
spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima,
all'esterno degli spogliatoi, era stato avvicinato da una persona vicina
al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere
la partita". Questa persona, "di cui Coppola mi fece anche il nome ma
che in questo momento non ricordo - prosegue Carobbio - gli aveva detto
che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra
sconfitta. Intendo riferirmi al presidente Mezzaroma. La squadra oppose
un netto rifiuto suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva
contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori in
quanto lui stesso non era d'accordo. Ribadisco che il Coppola era quasi
sconvolto". Nell'interrogatorio Carobbio dice inoltre che della
richiesta del presidente era al corrente anche lo staff tecnico. "In
seguito ho appreso da Stellini (all'epoca vice di Antonio Conte, ndr) -
mette infatti a verbale - che la proposta era stata fatta da Mezzaroma
anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima
volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente".
- Il presidente federale Giancarlo Abete. Ansa
l'amarezza di abete —
"Non sottovalutiamo la vicenda scommesse. Saremmo intellettualmente
disonesti se non ammettessimo che paventavamo determinati sviluppi
dall’inchiesta di Cremona. La presunzione d’innocenza deve essere
sostanziale, non formale. Chi è stato arrestato o ha ricevuto un avviso
di garanzia ha tutti i gradi di giudizio per dimostrare la propria
innocenza. Poi c’è da valutare in ogni caso l’opportunità o meno di
determinate situazioni o frequentazioni ambientali inaccettabili perché
alcuni comportamenti fanno parte dell’essere professionisti (il
riferimento sembra a Criscito ndr). A volte fa più danno l’ambiente,
delle propensioni individuali. Quando si parla di ultrà che volevano far
perdere delle partite alla propria squadra per un interesse personale,
siamo di fronte a delinquenza allo stato puro. In assoluto, pensare di
avere uno scenario in cui si attendono le decisioni definitive della
Procura non esiste, bisogna tenere conto di eventuali confessioni, di
documenti e prove preesistenti, ci sono altri passaggi intermedi da
effettuare. Il secondo filone di indagini di Cremona e quello di Bari
sono continua in evoluzione", il commento del presidente federale
Giancarlo Abete.
su bonucci —
"Bonucci? Nessun tipo di riserva su di lui. Non è destinatario di un
avviso di garanzia. Non ci risulta che a 360 gradi ci siano ostacoli
alla sua partecipazione a Euro 2012. Poi un magistrato ha il diritto in
ogni momento di prendere le sue decisioni su eventuali situazioni che
però al momento a noi non risultano esistenti".
- Giuseppe Sculli è nato a Locri il 23 marzo 1981. Ansa
sculli —
"Sono schifato, quanto ancora andrà avanti tutto questo? Non ne resterà altro che carta". Così, in un'intervista al Secolo XIX,
il calciatore Giuseppe Sculli, indagato dalla Procura di Cremona per il
calcioscommesse e in particolare per la gara Lazio-Genoa. "In quella
partita non ho giocato, ero in panchina perché avevo problemi fisici ma
non ho notato nulla di strano. Per me quella era una partita regolare",
afferma Sculli, che sottolinea: "Non ho mai scommesso in vita mia, di
questa vicenda e delle scommesse non so nulla". In merito alle foto che
lo ritraggono insieme al suo ex compagno di squadra Mimmo Criscito, ad
alcuni capi ultrà rossoblù e al pregiudicato bosniaco Safet Altic in un
ristorante del levante genovese proprio nella settimana precedente alla
partita, "all'Osteria del Coccio, dove hanno scattato quelle foto,
andavo sempre, a pranzo e a cena, incontrando chiunque, genoani e
sampdoriani", spiega il calciatore. Quanto alla presenza di Altic, "lo
conosco ma io guardo alla persona e non alla sua vita privata. Escludo
assolutamente che si sia parlato di Lazio-Genoa". Sculli si dice
"assolutamente tranquillo. So dove ero e cosa ho fatto, quali sono stati
i miei spostamenti. Non temo nulla, sono pronto a dare tutte le
spiegazioni del caso. Non voglio essere sbattuto in prima pagina come il
mostro".
zamparini —
"Questi giocatori coinvolti sono degli stupidi perché guadagnano tanto e
si fanno prendere da questo mostro del gioco e questo significa che
sono deboli". È il pensiero del presidente del Palermo Maurizio
Zamparini intervenuto a Radio Anch'io Lo Sport.
"Come nella vita ci sono alcuni disonesti la stessa cosa accade nel
calcio - continua -. Lascia sconcertato tutto questo, ma il mondo in
generale sta perdendo certi valori, ora è lo Stato stesso che gestisce
le scommesse, i Gratta e Vinci e la voglia di denaro provoca sconquassi,
il gioco è la malattia generale".
gli interrogatori —
A Cremona si sono aperti gli interrogatori davanti al Procuratore
Salvini e sono arrivate le prime ammissioni Vittorio Gatti e Paolo
Domenico Acerbis, giocatore del Vicenza, avrebberro ammesso le proprie
responsabilità davanti al pm. Gatti in particolare avrebbe confermato di
essere stato lui a portare i soldi al Bari, agendo per amicizia con
Carobbio e senza sapere che serviviano per scommesse illegali. Acerbis
invece avrebbe confermato il suo ruolo di punto di riferimento per gli
zingari per manipolare diverse partite.
a cremona —
Riproponiamo gli aggiornamenti dati sulla giornata di interrogatori a Cremona:
20.30 —
Concluso dopo un'ora e mezza l'interrogatorio di Acerbis.
Il suo avvocato Gianandrea Pilla ha detto che "c'era un quadro già ben
definito, ci sono dei riscontri che Paolo ha confermato". Gli
interrogatori riprendono domani.
18.45 —
Concluso l'interrogatorio di Vittorio Gatti.
Il suo avvocato Chiara Fredi ha annunciato che l'autotrasportatore
amico di Carobbio e Gegic è stato rimesso in libertà e avrà l'obbligo di
firma una volta alla settimana. Questo fa pensare che abbia fatto delle
ammissioni. Gatti è in attesa del figlio che lo riporterà a casa. Da
Salvini ora è entrato Acerbis.
17.08 —
Sta per cominciare l'interrogatorio di Vittorio Gatti, autotrasportatore
bergamasco amico di Carobbio e Gegic, accusato di essere colui che andò
a Bari a ritirare i soldi della combine con il Palermo non andata a
buon fine. Più tardi dovrebbe essere il turno del portiere Paolo
Acerbis.
16.43 —
Si è concluso dopo circa un'ora l'interrogatorio di garanzia di Ivan
Tisci. I suoi avvocati Nicolina De Cicco e Gaetano Mari hanno detto che
l'ex calciatore "ha chiarito la sua posizione. E' estraneo
all'associazione e per le scommesse è già stato condannato dalla
giustizia sportiva. Non gli sono state fatte domande su Vieri e
Bettarini. Le combine? Non era lui il promotore. I contatti con
Ilievski? Tisci non sa parlare in inglese...". E' stata chiesta la
revoca della misura cautelare.
Gazzetta TV
15.37 —
E' stato fissato per domani alle 16 l'interrogatorio di garanzia di
Stefano Mauri, capitano della Lazio. Lo ha comunicato uno dei suoi
legali Matteo Melandri. Che ha anche confermato che il giocatore si è
costituito spontaneamente domenica notte dopo aver saputo che sarebbero
scattati degli arresti. "Siamo partiti alle 23 da Roma e siamo arrivati
in questura a Cremona pronti ad essere ascoltati anche subito. Durante
il viaggio Stefano ci ha chiesto come sarebbe stato accolto e quale
sarebbe stata la procedura. Mauri e' sereno, guarda la tv e si sta
leggendo l'ordinanza. Dopo l'interrogatorio di domani faremo sapere
quale sarà la linea difensiva. Siamo pronti a rispondere a tutte le
domande".
15.06 —
E' appena arrivato il gip Guido Salvini. Nel suo ufficio è entrato l'ex calciatore Ivan Tisci per l'interrogatorio di garanzia.
12.22 —
Danilo Bongiorno, avvocato di Christian Vieri,
è appena uscito dalla Procura di Cremona: "Ho avuto un incontro con il
pm Di Martino molto cordiale, Vieri non ha mai avuto contatti con questa
gente, non ha fatto niente. Al massimo può essere un testimone. Nella
telefonata di Tisci si parla di scommesse? La leggerò, ma lui non ha mai
scommesso. Scommettitore incallito? E' la teoria del gip e la
contesteremo. E comunque scommettere non è reato, lui non è tesserato".
Gasport(da Cremona Roberto Pelucchi)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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